EQUITALIA ADDIO, ARRIVA EQUIENTRATE: COSA CAMBIA?

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Entro la fine dell’anno arriverà il decreto, forse già con la Legge di Stabilità 2017,  che sancirà la fine dell’odiata Equitalia.

Dopo anni di attività non sempre efficace e spesso contestata per i contorni vessatori nella gestione dei rapporti con il contribuente, Equitalia chiude. Questo non sta a significare che le imposte dovute, le sanzioni e gli interessi non si pagheranno più! Si continuerà a pagare sempre, ma, si spera con meno oneri.

Al posto di Equitalia dovrebbe nascere così un dipartimento interno all’Agenzia delle Entrate che riscuoterà i crediti non solo della stessa Agenzia, ma anche delle altre pubbliche amministrazioni (ad esempio Inps, Inail, ecc.). Dalle ultime indiscrezioni si parla della nascita di Equientrate.

Con la cancellazione di Equitalia, l’obiettivo del governo è quello di cancellare la sensazione negativa e tetra che il marchio Equitalia rappresenta per i cittadini italiani. Il marchio Equitalia infatti è con molta probabilità il marchio più temuto e odiato dai cittadini, in particolar modo in questi periodi di crisi economica e finanziaria.

Da tempo Equitalia è infatti oggetto di aspre critiche in un momento in cui i cittadini italiani risentono della pressione fiscale divenuta più pesante. Le contestazioni mosse sono relative ai tassi di interesse molto elevati e all’aggio di riscossione che fanno lievitare le tasse da pagare.

Negli ultimi anni poi, si sono succedute una serie di modifiche legislative che sono intervenute sull’attività di riscossione dei debiti da parte di Equitalia (avviso di accertamento esecutivo ad esempio) e sono diventate più costose e onerose altre procedure come il ricorso.

Con Equientrate potrebbe essere soppressa l’applicazione dell’aggio di riscossione sulle cartelle di pagamento (l’importo aggiuntivo a carico del contribuente per coprire il costo di riscossione di Equitalia che ad oggi incide per il 6% di aggio) ma per capire se sia effettivamente così, bisognerà attendere la Legge di Stabilità 2017.

Resta da chiedersi quanto tempo, dal passaggio di consegne, sarà necessario per avviare le attività di riscossione vere e proprie: nelle more dell’incertezza che, da sempre, caratterizza la nostra pubblica amministrazione ogni volta che viene interessata da una riforma, si potrebbe verificare la prescrizione per ben più di un credito.

Con la conseguenza che il “periodo intermedio” potrebbe portare un alleggerimento del carico fiscale a favore di numerosi contribuenti.

Insomma, gli italiani potrebbero avvantaggiarsi ancor di più dell’incapacità di Equientrate di affrontare il cambiamento e della conseguente inerzia nell’interrompere i termini di prescrizione.

 

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