LA NOVITA’ IRI PER LE IMPRESE DALLA LEGGE DI STABILITA’ 2017

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Con la nuova Legge di Stabilità 2017, entrerà in vigore una nuova imposta chiamata IRI, Imposta sul reddito imprenditoriale con aliquota fissa al 24%.

L’applicazione della nuova imposta  equipara la tassazione in misura fissa come avviene per l’IRES nelle società di capitali per le quali è prevista dal 2017 la riduzione dell’aliquota dal 27,5% al 24% .

Gli utili distribuiti all’imprenditore con i prelievi personali saranno invece tassati applicando ancora l’IRPEF progressiva a scaglioni.

Il presupposto della nuova tassazione è di agevolare l’imprenditore che investe denaro nella propria azienda riducendone l’imposta, e favorendone la patrimonializzazione e, assicurando, allo stesso tempo, l’uniformità del prelievo fiscale, rispetto alle società di capitali.

Il Governo, inoltre, per completare la riforma della tassazione delle piccole imprese, sta poi lavorando anche all’introduzione del regime di cassa di tutte le attività che oggi sono in contabilità semplificata.

L’intenzione del Governo, è quella di fare pagare le tasse solo su quanto effettivamente incassato dall’impresa con la liquidazione delle fatture, pertanto, sulla base del principio di cassa, la base imponibile IRPEF, sarà formata dalla differenza tra ricavi incassati e spese sostenute, in modo analogo cioè, al sistema di determinazione del reddito dei lavoratori autonomi.

ESEMPI DI CALCOLO

Si sottrae dal reddito d’impresa la quota eventualmente distribuita (alla quale si applica l’IRPEF), e si applica l’IRI al 24%.

  • Esempio: impresa individuale con reddito di impresa di 55 mila euro, di cui 28mila prelevati dall’imprenditore. Oggi paga un’IRPEF pari a 17mila 220 euro.

Dal 2017 si applicherà l’IRI al 24% sul reddito che rimane investito in azienda (55.000-28.000)= 27.000 pari a 6.480 e l’Irpef solo sui 28.000 prelevati per un totale di 6.960 euro.

Il risparmio fiscale sarà pari a 3.780 euro (17.220 – (6.960+6.480))

L’IRI 2017, rileva Confcommercio:

«oltre a rendere neutra fiscalmente la scelta della forma giuridica di come esercitare l’attività di impresa, favorisce anche il reinvestimento degli utili nella propria azienda e, quindi, la patrimonializzazione delle piccole imprese che sono costituite sotto forma di società di persone o di ditta individuale». Uno strumento «utile a far diventare un po’ più grandi ed a strutturare meglio le piccole imprese che sono il vero tessuto economico del nostro Paese».

 

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