MINI GUIDA: IL SOSTEGNO ALL’IMPRENDITORIALITA’

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L’avvio di una nuova attività di lavoro autonomo o d’impresa è tutt’altro che semplice. Non basta, purtroppo, un’idea innovativa ed un buon progetto imprenditoriale per iniziare, occorrono evidentemente delle risorse finanziarie per sostenere i costi necessari.

La prima fase di un’attività autonoma rappresenta probabilmente uno dei momenti più critici dell’intero percorso, infatti, è spesso caratterizzata dalla scarsità delle entrate, per effetto della minore clientela, e contemporaneamente dalla necessità di sostenere i costi per l’avvio della struttura.

Questo rappresenta un deterrente per moltissimi giovani stante, soprattutto, la difficoltà di accesso al sistema creditizio tradizionale per assenza di garanzie reali da poter offrire in cambio di eventuali finanziamenti. In questa direzione vanno molte iniziative, alcune di recentissima istituzione, che rappresentano azioni di politica attiva del lavoro volte a sostenere l’imprenditorialità e/o l’autoimprenditorialità come forma di impiego, talvolta alternativa all’occupazione subordinata.

LE AZIONI DI SOSTEGNO ALLE START UP INNOVATIVE-SMART & START

SMART & START (D.M. MISE 24.9.2014)

A chi si rivolge: a start-up innovative di piccola dimensione già iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese.

Per start-up innovative si intendono le imprese che rispondono a precisi requisiti di legge tra cui:
-società di capitali costituite da non più di 48 mesi;
-che offrono prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
-con valore della produzione fino a 5 milioni di euro(per i dettagli sui requisiti vedi Art. 25 del DL
n.179/2012)
A team di persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa in Italia, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera.

Attività ammesse: Produzione di beni ed erogazione di servizi, che anche alternativamente:
-si caratterizzano per il forte contenuto tecnologico e innovativo
-si qualificano come prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale
-si basano sulla valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).

Importo massimo finanziabile: fino a 1,5 milioni di euro a tasso zero, ossia senza interessi, che potrà arrivare fino al 70% dell’investimento totale. La percentuale massima di finanziamento potrà salire all’80% se la start-up è costituita esclusivamente da donne o da giovani sotto i 35 anni, oppure se al suo interno c’è almeno un dottore di ricerca italiano che sta lavorando all’estero. Inoltre, solo per le start-up con sede nel Mezzogiorno e nel Cratere sismico dell’Aquila, è prevista una quota (20%) di contributo a fondo perduto. Le start-up costituite da non più di 12 mesi potranno beneficiare anche di servizi specialistici di tutoring tecnico-gestionale.

Domanda: dal 16 febbraio 2015 è aperto lo sportello on line sul sito www.smartstart.invitalia.it

IL SOSTEGNO ALL’IMPRENDITORIALITÀ – MISURA DI GARANZIA GIOVANI

SOSTEGNO ALL’IMPRENDITORIALITÀ IN GARANZIA GIOVANI
www.garanziagiovani.gov.it

Il piano nazionale Garanzia Giovani, come quelli regionali, prevedono, tra le diverse misure, specifici incentivi finalizzati alla “Formazione all’imprenditorialità ed incentivi all’autoimpiego ed all’imprenditorialità”.

Laddove nel corso delle azioni preliminari di presa in carico e di orientamento dei giovani fosse rilevata-da parte dei Servizi Competenti-una reale attitudine all’imprenditorialità e una concreta possibilità di successo, verranno offerti ai giovani NEET(direttamente o per il mezzo di soggetti accreditati) i servizi di consulenza e di accompagnamento necessari. Oltre ai servizi di consulenza e ad un percorso di formazione mirata sono previsti servizi di accompagnamento all’accesso al credito e alla finanziabilità, servizi a sostegno della costituzione dell’impresa e di supporto allo start up.

L’accesso al credito per i soggetti privi di garanzia sarà consentito mediante la creazione di un apposito fondo. L’eventuale finanziamento non potrà eccedere i 25.000 euro – non sono previste erogazioni a fondo perduto. I principali attori coinvolti sono : Sistema delle Camere di commercio, Invitalia, servizi per l’autoimpiego e l’autoimpresa avviati presso i CPI e gli altri servizi competenti al lavoro, Regioni ed Enti locali, con particolare riguardo per i SUAP (Sportelli Unici delle Attività Produttive) dei Comuni, Associazioni di categoria, Università, organismi non profit ecc.

FONDO DI GARANZIA PER IL MICROCREDITO

FONDO DI GARANZIA PER IL MICROCREDITO
(www.sviluppoeconomico.gov.it )

Il fondo ha la finalità di finanziare lavoratori autonomi o microimprese rientranti nelle cosiddette fasce deboli ovvero non in condizione di rivolgersi al sistema creditizio tradizionale per assenza di idonee garanzie. Ha una dotazione di circa euro 40.000.000 di cui 30.000.000 versati dal Ministero dello Sviluppo Economico e 10.000.000 dai pralamentari del MoVimento 5 stelle.

Si può beneficiare del finanziamento per l’avvio o sviluppo di un’attività di lavoro autonomo organizzata in forma individuale o di associazione titolari di partita IVA da meno di cinque anni e con massimo 5 dipendenti, o di microimpresa organizzata in forma di società di persone, di società a responsabilità limitata semplificata o di società cooperativa titolari di partita IVA da meno di cinque anni e con massimo 10 dipendenti;

I finanziamenti non sono assistiti da garanzie reali e non possono eccedere il limite di euro

25.000 per ciascun beneficiario. Il limite può essere aumentato di euro 10.000, qualora il contratto di finanziamento preveda l’erogazione frazionata subordinando i versamenti successivi al verificarsi delle seguenti condizioni:

a) il pagamento puntuale di almeno le ultime sei rate pregresse;
b) lo sviluppo del progetto finanziato, attestato dal raggiungimento di risultati

intermedi stabiliti dal contratto e verificati dall’operatore di microcredito. Il rimborso dei finanziamenti è regolato sulla base di un piano con rate aventi cadenza al massimo trimestrale e non può essere superiore a sette anni o a dieci anni in alcune specifiche ipotesi.

La concessione di finanziamenti è finalizzata, anche alternativamente:

a) all’acquisto di beni o di servizi strumentali all’attività’ svolta;
b) alla retribuzione di nuovi dipendenti o soci lavoratori;
c) al pagamento di corsi di formazione volti ad elevare la qualità professionale e le capacità
tecniche e gestionali del lavoratore autonomo, dell’imprenditore e dei relativi dipendenti;
d) al pagamento di corsi di formazione anche di natura universitaria o post-universitaria volti ad agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro delle persone fisiche beneficiarie del finanziamento.

Ulteriori informazioni e la modulistica saranno rese note appena il Ministero dello Sviluppo
Economico provvederà ad emanare le disposizioni operative del Fondo.

Vai alla pagina speciale Microcredito sul nostro sito.

Altre azioni con la medesima finalità sono previste in favore di lavoratori licenziati e destinatari di misure di sostegno al reddito.

MOBILITÀ ANTICIPATA

INDENNITÀ DI MOBILITÀ ANTICIPATA
(art. 7 c.5 L.223/91)

I lavoratori licenziati che fruiscono dell’indennità di mobilità possono richiedere la corresponsione anticipata dell’indennità per autofinanziarsi l’inizio un’attività autonoma, imprenditoriale o di associazione in cooperativa.

La domanda va presentata all’INPS – entro 60 dalla data di inizio dell’attività autonoma o dell’associazione in cooperativa o nei 60 giorni successivi al licenziamento se l’attività è iniziata prima del licenziamento, per il tramite del Centro per l’Impiego competente per territorio, utilizzando l’apposito modello Domanda di anticipazione dell’indennità di mobilità – Modello DS21/ANT Codice SR24 – allegando la documentazione richiesta.
L’anticipazione, esemplificativamente, può essere concessa per l’avvio di attività di artigiano, commerciante, agente e rappresentante di commercio o mediatore, libero professionista, socio di cooperativa.

L’importo dell’anticipazione – su cui è operata la trattenuta IRPEF -è pari all’intera indennità di mobilità spettante, decurtata delle mensilità già eventualmente percepite.

Nel caso in cui il lavoratore dovesse nuovamente trovare occupazione -nei 24 mesi successivi alla data di erogazione dell’anticipo -è tenuto a restituire la somma percepita a tale titolo in un’unica soluzione ovvero, a domanda, in massimo 12 rate mensili.

ASPI ANTICIPATA

INDENNITÀ DI ASPI ANTICIPATA
(art. 2, comma 19, legge n. 92 del 28 giugno 2012)

I lavoratori licenziati che fruiscono dell’indennità di ASpI possono richiedere la corresponsione anticipata dell’indennità per autofinanziarsi l’inizio un’attività di lavoro autonomo, un’attività̀ di auto impresa o di micro impresa o associarsi in cooperativa in conformità̀ alla normativa vigente o intraprendere un’attività di collaborazione a progetto ovvero di co.co.co. svolta con committente diverso dal datore di lavoro con cui è cessato il rapporto di lavoro che ha determinato il diritto all’indennità di disoccupazione ASpI o che  intendono sviluppare a tempo pieno un’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro  dipendente la cui cessazione ha dato luogo alla prestazione ASpI.

La domanda va presentata all’INPS – entro i termini di fruizione della prestazione e, comunque, entro 60 dalla data di inizio dell’attività autonoma o dell’associazione in cooperativa -direttamente dal lavoratore tramite il portale internet(con l’apposito PIN), tramite un patronato delegato o il Contact center telefonico, utilizzando l’apposito modello Domanda di anticipazione dell’indennità di ASpI – Mod. Anticipazione ASpI Codice SR142 – allegando la documentazione richiesta.

L’importo dell’anticipazione – su cui è operata la trattenuta IRPEF -è pari all’intera indennità di ASpI spettante, decurtata delle mensilità già eventualmente percepite. Tale prestazione è riconosciuta nel limite complessivo annuo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015.

 Alcune altre possibilità derivano dall’adesione ad associazioni imprenditoriali o a consorzi d’imprese.

I CONFIDI

I CONFIDI sono organismi promossi per lo più da associazioni datoriali o da imprese dello stesso distretto produttivo con la finalità di fungere da intermediari nel rapporto tra il Sistema Bancario e le Piccole e Medie Imprese. Essi si convenzionano con istituti di credito per ottenere – per le imprese consorziate – l’accesso al credito, tassi di interesse più vantaggiosi rispetto a quelli di mercato e la riduzioni degli “oneri accessori”. Provvedono, altresì, ad opportune informative inerenti iniziative, di natura creditizia, regionali, statali o europee.

CONFIDI significa “Consorzio di garanzia collettiva Fidi”. Sono consorzi che hanno scopi mutualistici consistenti nel facilitare l’accesso al credito bancario – alle imprese consorziate-attraverso la concessione di garanzie collettive a condizioni particolarmente vantaggiose e trasparenti. Costituiscono, quindi, fondi di garanzia per assicurare alle banche convenzionate una parziale copertura a fronte di ogni operazione di finanziamento richiesta dalle imprese consorziate, consentendo di fatto l’accesso al credito alle imprese che da sole non sarebbero in grado di offrire garanzie reali. I CONFIDI si occupano, inoltre, di certificare il “merito creditizio” di ciascuna richiesta di finanziamento, in base ai parametri di Basilea 2, ai fini del ricorso al Fondo Centrale di Garanzia ai sensi della legge 662/96.

Vai alla pagina del nostro CONFIDI Cooperativa Fidit Alto Lazio

Ci sono, infine, episodiche iniziative di banche, intermediari finanziari o anche di enti territoriali volte a finanziare un progetto piuttosto che le garanzie, con conseguente accollo del maggior rischio da parte del finanziatore. Sarebbe auspicabile un riordino sistematico di queste iniziative e nel contempo aumentarne la conoscenza soprattutto nei giovani.

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