PENSIONI: ARRIVA IL RIMBORSO DEGLI ARRETRATI E DAL 2016 L’AUMENTO SARA’ STRUTTURALE

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Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, insieme al ministro dell’Economia Padoan, ha illustrato alla stampa un decreto legge, discusso in Consiglio dei Ministri il 18 maggio, con il quale sarà attuato un parziale rimborso ad alcuni pensionati, sulla base di quanto deciso recentemente dalla Corte Costituzionale sul blocco degli adeguamenti all’inflazione per le pensioni superiori ai 1.500 euro lordi al mese. Il testo del decreto sarà diffuso alla stampa dopo che sarà stato consegnato alla Camera e al Senato.

Queste sono le cose che hanno descritto Renzi e Padoan nella conferenza stampa:

  • dal primo giugno lo Stato pagherà tutte le pensioni il primo giorno del mese;
  • le pensioni il cui coefficiente è legato alla crescita del PIL, in questi anni avrebbero dovuto essere abbassate di qualche euro (si chiama “rivalutazione del montante contributivo”): il governo ha bloccato la rivalutazione al ribasso;
  • il governo destinerà al rimborso 2 miliardi e 160 milioni di euro, uno 0,1 di PIL di spesa permessa dal DEF senza sforare il rapporto del 3 per cento tra deficit e PIL: è la cifra definita dai giornali “tesoretto”;
  • il rimborso interesserà 3,7 milioni di pensionati, ne resteranno fuori circa 670mila tra quelli “potenzialmente interessabili dalla sentenza”, ha detto Renzi;
  • non bisogna fare richieste per ottenere il rimborso: chi ha diritto lo riceverà automaticamente il primo agosto;
  • i 670mila pensionati che non riceveranno il rimborso sono quelli che percepiscono una pensione superiore ai 3.200 euro lordi al mese;
  • il bonus sarà attributo gradualmente e diminuirà al salire dell’assegno. Orientativamente, ha detto Renzi, chi prende fino a 1.700 euro lordi al mese il primo di agosto percepirà 750 euro; chi prende fino a 2.200 euro lordi al mese il primo di agosto percepirà 450 euro; chi prende fino a 2.700 euro lordi al mese il primo di agosto percepirà 278 euro;
  • tutti i bonus sono una tantum e sono relativi agli adeguamenti precedenti alla sentenza;
  • poi ci sono gli adeguamenti futuri all’inflazione, sbloccati dalla sentenza della Corte Costituzionale. La indicizzazione a partire dal 2016 che viene calcolata in misura superiore al biennio 2014-2015. Si introduce a regime un meccanismo di indicizzazione che non copre tutto il sottratto ma è un aumento a regime”. Chi guadagna 1.700 euro lordi al mese avrà 180 euro in più all’anno di rivalutazione; chi ne guadagna 2.200 lordi avrà 99 euro in più all’anno; chi ne guadagna 2.700 lordi avrà 60 euro in più all’anno.

Renzi ha detto che il rimborso integrale degli adeguamenti all’inflazione costerebbe 18 miliardi di euro, che “bisognerebbe togliere a qualcun altro”, e ha definito “ridicolo” il fatto che le critiche al governo vengano fatte soprattutto da partiti che hanno votato quella norma ai tempi del governo Monti.

In sostanza, ha chiarito ancora una volta, ci sarà una “una tantum il primo agosto e a settembre le rivalutazioni“.

Il decreto legge è uno strumento che il governo può usare per legiferare per questioni urgenti e ha immediatamente valore di legge: entro 60 giorni, però, deve essere discusso e approvato dal Parlamento.

Per quanto riguarda la copertura finanziaria, è stato confermato che arriverà dal cosiddetto ‘tesoretto’. Senza citare la parola ‘tesoretto’ il ministro ha detto che arriverà “dalla maggiore performance della finanza pubblica rispetto al tendenziale” e “viene utilizzata in un’unica soluzione di continuità per pagare gli arretrati”. Questo, “dal punto di vista delle regole europee non incide sul percorso di aggiustamento strutturale”.

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